Aste Internazionali Orologi:

Il punto della situazione

Come avete avuto modo di constatare, i prezzi degli orologi da polso sono in frenetica evoluzione e nemmeno chi ha esperienza decennale riesce a capire come si evolverà il mercato. La tendenza sembrerebbe quella dei rialzi: gli ultimi “botti” alle vendite all’asta hanno fatto tremare i polsi di persone che credevano di essere potenziali clienti di orologi importanti e si sono trovati a doversi accontentare delle briciole.

Si, perchè se prima un collezionista che metteva in preventivo di spendere una cifra più che ragguardevole poteva essere quasi sicuro di comprare l’orologio dei suoi sogni, oggi, dopo gli ultimi risultati di aggiudicazione, deve rivedere il suo investimento almeno del doppio o rinunciarvi.

L’attenzione di un nuovo gruppo di collezionisti, evidentemente ricchissimi, si è accentrata sui modelli della Patek e Rolex. Con complicazioni o con caratteristiche tali da renderli unici o comunque molto rari. Queste persone sono convinte che i prezzi di questi orologi saliranno ancora, e che quando sarà ben chiara la rarità di certi pezzi, il loro investimento sarà premiato con quotazioni molto più alte delle attuali.

L’economia si è sempre mossa con queste regole. Più richiesta uguale a prezzi in rialzo. Ma l’andamento della borsa a livello mondiale negli ultimi mesi fa riflettere e non poco. Nel 1989 i prezzi dei Patek Philippe raggiunsero le massime quotazioni da quando era nato il collezionismo degli orologi da polso. Due anni dopo, in seguito ad una recessione a livello globale queste quotazioni scesero alla metà. Oggi siamo in un momento in cui è avvenuto uno strappo in avanti come non se ne vedevano da anni, imprevisto (forse) e che ci ha colti di sorpresa.

L’analisi del mercato comunque non riesce a mascherare una gioia interiore nel vedere gli orologi, questi nostri bellissimi orologi, competere con le quotazioni di oggetti da sempre considerati capolavori dell’Arte. Oramai nessuno si permette di trattare con sufficienza un collezionista di orologi, anzi, i mercati d’ arte guardano con attenzione il polso del loro possibile cliente: sanno che dietro un certo tipo di orologio c’è sicuramente una situazione patrimoniale.

Circolano voci, le più fantasiose, su possibili acquirenti che hanno sborsato qualche miliardo delle vecchie lire alle vendite di Antiquorum, Sotheby’s e di CRHISTIE’S; alcuni li vogliono arabi, altri asiatici, altri americani.

In conclusione, una situazione come quella di questi ultimi periodi potrebbe disiorentare, ma bisogna rimanere pronti verso opportunità che inevitabilmente si profilano con un occhio alle sobrie regole del buon collezionista che da sempre compra pezzi rari e pregiati e non “alla moda” e lavora solo con persone di fiducia e presenti sul mercato da anni.

Elvio Piva